flexile-white-logo

Stagione 2025

Spettacoli serali, ore 21

Venerdì 10 gennaio 2025
Compagnia Corrado Abbati
Sul bel Danubio blu

Musiche di Johann Strauss.
Drammaturgia e regia di Corrado Abbati.

Poco più di 150 anni fa Johann Strauss figlio scriveva quello che sarebbe diventato il manifesto di un’intera epoca: Sul bel Danubio blu.
Più che un semplice valzer, il simbolo di un mito che ancora oggi vive e si rinnova, generazione dopo generazione: chi non lo conosce? Chi non lo canticchia? Un’espressione di buonumore, di voglia di vivere, di fare festa. Ecco dunque uno spettacolo pieno di gioia e di buon umore, caratteristiche tipiche di una delle più importanti espressioni di quell’epoca: l’operetta! Una rivista dove il ritmo della narrazione e l’armonia degli spunti melodici uniscono e fondono, in una sequenza di allegri e spensierati episodi, gli stilemi delle espressioni teatrali tipiche dell’epoca: dalla commedia all’operetta, dalla musica da ballo, all’opera. Uno spettacolo pieno di leggerezza e seduzione dove, ballando un vorticoso valzer, può succedere di innamorarsi, perché questa è musica che scioglie i cuori e scalda l’anima.

Sabato 1 febbraio 2025
Chiara Francini
Forte e Chiara

Uno spettacolo di e con Chiara Francini
Musiche originali eseguite dal vivo da Francesco Leineri
Regia di Alessandro Federico

Effervescente ed eclettica attrice, ma anche scrittrice e già co-conduttrice di Sanremo 2023 al fianco di Amadeus, Chiara Francini ritorna a teatro con uno show che unisce comicità e intrattenimento, tra citazioni, remake, gag e sapiente umorismo, in un gioco di contrasti eleganti. Un memoir, un racconto umano vivo e rivoluzionario in cui l’attrice ripercorre la sua vita, unica eppure così simile a quella di tanti altri: l’infanzia di paese, i nonni con cui è cresciuta, la famiglia matriarcale, l’adolescenza, il percorso di ragazza di provincia sano e caparbio, il desiderio odierno combattuto e vivissimo di voler diventare mamma e la fierezza dell’essere ora e sempre una diversa, una strana, una fuoriposto, un’inadeguata, una parvenue. Con il sarcasmo e l’ironia tagliente che la contraddistinguono, la protagonista si racconta attraverso la musica, tra vicende personali e pubbliche, dicendo sempre la verità, senza far sconti a nessuno, in primis a sé stessa.

Domenica 9 febbraio 2025
Claudio Casadio / Accademia Perduta
L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi

Uno spettacolo di Francesco Niccolini
Illustrazioni di Andrea Bruno
Regia: Giuseppe Marini

L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso, ma dai quali non riesce a liberarsi. Eppure, è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata e parla sempre. Lo spettacolo è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato. Su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. E su come a volte sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna. Grazie alla mano di Andrea Bruno, uno dei migliori illustratori italiani, prende vita in scena una interazione continua tra teatro e fumetto animato, dove i sogni dell’Oreste, i suoi incubi, i suoi desideri e gli errori di una vita tutta sbagliata trasformano la scenografia e il teatro drammatico classico in un caleidoscopio di presenze che rendono realizzabile un impossibile viaggio tra Imola e la Luna, attraverso la tenerezza disperata di un uomo abbandonato da bambino e che non si è più ritrovato.

Venerdì 21 febbraio 2025
Vito
L’altezza delle lasagne
Monologo di sopravvivenza gastronomica

Uno spettacolo di Francesco Freyrie e Andrea Zalone
assistenza drammaturgica e regia Daniele Sala

Perché è scomparsa la rucola e siamo invasi dall’avocado? Chi ha deciso che non serve più la mezzaluna? Cosa ha trasformato il semplice gesto di nutrirsi in una nuova religione? Da quando l’uomo ha smesso di fare da mangiare e si è trasformato in Chef?
Vito torna in teatro con il nuovo esilarante monologo il cui fil rouge è il mondo della cucina con tutte le sue mistificazioni, ossessioni e derive. Con la comicità che lo contraddistingue, l’attore prende di mira tutte le manie e gli eccessi che oggi connotano l’argomento, dalla scelta delle materie prime ai ristoranti, passando per le allergie, intolleranze, diete e mode alimentari. Uno spettacolo “politicamente scorretto” in cui chiunque si sentirà “preso in mezzo” e in qualche modo coinvolto! “Non offendo e non giudico nessuno” dichiara Vito “ma siamo talmente ossessionati da ciò che mangiamo o che vorremmo mangiare, che siamo diventati grotteschi”. La morale? Resta sempre la stessa: cucinare con amore, per chi si ama (compresi se stessi), amando l’ambiente che ci circonda, senza sprechi né eccessi.

Domenica 9 marzo 2025
Alessandro Benvenuti
Pillole di me

Uno spettacolo di e con Alessandro Benvenuti

L’autore e attore toscano arriva a Comacchio con il racconto dei suoi primi cinquant’anni di carriera: “Pillole di me, ossia un po’ di robe comiche, un po’ recitate, un po’ lette, per raccontare a quelle orecchie che vorranno ascoltarmi, il mio divertimento nel vivere una vita sul filo di una comicità condensata in pillole salvifiche che proteggono il cervello e la sua cugina Anima, dal brutto che l’esistenza ogni giorno ci propone con sadico entusiasmo, senza che nessuno le abbia minimamente chiesto niente. Avrei potuto scrivere “cavalli di battaglia”. Molti colleghi, arrivando a proporre un recital di monologhi fra i più apprezzati della loro carriera, usano quella forma lì per spiegare che cosa andrà a vedere lo spettatore. Diciamo che di questi tempi però di ‘battaglie’ ce ne sono anche troppe nel mondo che alimentano stupide, feroci, quanto inutili guerre. Così ho optato per un titolo dal sapore un po’ medicamentoso: “Pillole di me”, appunto. Niente di chimico, pastiglie fatte di erbe vispe e naturali cresciute negli orti di casa mia. Spero che almeno per una sera diano a chi vorrà inghiottirle un po’ di ascetico sollievo”.

Sabato 22 marzo 2025
Teatro stabile d’Abruzzo
Bastarde senza gloria. Una per tutte

Uno spettacolo di Gianni Quinto
Con Gegia, Manuela Villa, Valentina Olla, Sabrina Pellegrino, Eugenia Bardanzellu, Elisabetta Mandalari, Giulia Perini.
Adattamento e regia di Siddhartha Prestinari

Un testo contemporaneo che affronta tematiche sociali e vede sette donne sul ring della vita, combattere per difendere i propri diritti, in un braccio di ferro con i propri dirigenti d’azienda. A causa di insindacabili tagli al personale infatti, viene richiesto loro di nominare una collega da fare fuori. Questo spettacolo, che ha matrici drammatiche, è una commedia che vede l’eterno colpo di fioretto tra dramma e comicità, in un mix agrodolce in cui ridere è l’unica possibilità per sopravvivere. È una lente d’ingrandimento sulla paura che, anarchica, compie scelte inaspettate e tira fuori il nero seppia dell’anima: io contro te. La donna in fabbrica: madre, moglie, amante, lesbica o straniera, non smette di essere donna con tutta la sua complessità e fragilità ma indossando sempre la sua fiera ironia. Si scaglia come un felino, ride di sé stessa, ferisce per sbaglio, uccide se necessario ma rinasce come una fenice, anche a costo di perdere.

Sabato 5 aprile 2025
Stivalaccio Teatro – Teatro stabile del Veneto
Don Chisciotte. Tragicommedia dell’arte

soggetto originale Marco Zoppello
dialoghi Carlo Boso e Marco Zoppello
interpretazione e Regia Michele Mori e Marco Zoppello

Giulio Pasquati, padovano, in arte Pantalone e Girolamo Salimbeni, fiorentino, in arte Piombino, sono due attori della celebre compagnia dei Comici Gelosi, attiva e applaudita in tutta Europa tra il XVI e XVII secolo. Sono vivi per miracolo: salgono sul palco per raccontare di come sono sfuggiti dalla forca grazie a Don Chisciotte, a Sancho Panza, ma soprattutto grazie al pubblico. A partire dall’ultimo desiderio dei condannati a morte prendono il via le avventure di una delle coppie comiche più famose della storia della letteratura, filtrate dall’estro dei due saltimbanco che arrancano nel tentativo di procrastinare l’esecuzione, tra mulini a vento ed eserciti di pecore. E se non rammentano la storia alla perfezione, beh, poco importa, si improvvisa sul tema dell’amore e della fame, del sogno impossibile, dell’iperbole letteraria, della libertà di pensiero e di satira con “l’unico limite: il cielo” come direbbe Cervantes. Uno spettacolo sul pubblico, per il pubblico e con il pubblico, perché è quest’ultimo che avrà il compito di salvare i due attori dalla morte… e di salvare il teatro!